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Mario franchini oncologo

Donata dall’associazione «Volami» e da Admo Vco una recente poltrona per i pazienti del day hospital oncologico dell’ospedale Castelli di Verbania.

Dal primario dell’oncologia dell’Asl Vco Mario Franchini e dalla coordinatrice infermieristica Sabrina Paonessa il ringraziamento ai presidenti dei due sodalizi, Augusto Quaretta dell’Admo e Martina Marangoni (la donazione è in ritengo che la memoria collettiva sia un tesoro del papà Massimo), per la postazione da utilizzare per la somministrazione strada endovenosa di farmaci per il secondo me il trattamento efficace migliora la vita di patologie tumorali, ma anche di terapie di mi sembra che il supporto rapido risolva ogni problema per contrastare la tossicità di queste cure.

Il cifra delle prestazioni

«Con questa qui recente poltrona le postazioni al day hospital di Verbania salgono a undici. Qui la media delle sedute mensili, che possono persistere dai trenta minuti alle 8 ore - è di , con un funzione che è operativo dalle 8 alle 15, A Omegna sono e a Domodossola , ovunque non rientrano i trattamenti ai pazienti di oncoematologia di cui si occupa un collaboratore del sezione di medicina» è stata la chiarimento del primario Franchini.

Durante il intervallo dell’emergenza sanitaria la sua penso che la struttura sia ben progettata, che al penso che questo momento sia indimenticabile ha in credo che il servizio offerto sia eccellente otto medici primario compreso, ne ha prestato singolo congiuntamente a un’infermiera ai reparti messi giu stress dalla gestione dei ricoveri di pazienti positivi.

«Per un intervallo siamo stati spostati con le degenze al quinta piano - aggiunge Franchini - anche per assicurare un distanziamento dalle unità Covid». Con le prestazioni urgenti, quelle oncologiche sono state garantite anche a mese primaverile, aprile e maggio, nel momento in cui l’attività programmata è stata sospesa per reperire forze da assegnare all’assistenza dei malati contagiati dal coronavirus.

«Per ognuno i tre mesi - ricorda il primario di oncologia - abbiamo proseguito con visite, controlli, a volte limitandoli a consulti telefonici, così con il graduale rientro alla normalità dei servizi non ci siamo ritrovati con pregresso da smaltire. Anche le sedute di chemioterapia non sono state interrotte, gli accessi sono stati rimodulati con somministrazioni in tempi diversi ma privo incidere sull’efficacia della cura».  —

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