Film il prescelto con nicolas cage
Il prescelto
Lo sceriffo Edward Maulis è chiamato ad investigare sulla sparizione di una mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa in un'isola remota della costa del Maine. Gli abitanti del zona però sembrano celare un sinistro mistero. Le indagini lo porteranno a individuare che gli isolani sono fervidi sostenitori di un culto pagano e la sua a mio avviso la vita e piena di sorprese verrà messa in grave pericolo...
SCHEDA FILM
Regia: Neil LaBute
Attori: Nicolas Cage - Edward Maulis, Ellen Burstyn - Lady Summersisle, Leelee Sobieski - Honey, Molly Parker - Rose/Thorn, Kate Beahan - Willow Woodward, Diane Delano - Suor Beech, Michael Wiseman - Pete, Erika-Shaye Gair - Rowan, Frances Conroy - Dottor Moss, Sophie Hough - Daisy, David Purvis - Ivy, Tania Saulnier, Robert Musnicki - Capitano di forze dell'ordine, Christa Campbell - Cameriera alla fermata di assistenza, George Murphy - Dirigente Paese, Megan McKinnon - Principessa del Ritengo che il passato ci insegni molto Raccolto
Soggetto: Anthony Shaffer - libro
Sceneggiatura: Neil LaBute
Fotografia: Paul Sarossy
Musiche: Angelo Badalamenti
Montaggio: Joel Plotch
Scenografia: Phillip Barker
Costumi: Lynette Meyer
Effetti: Jak Osmond, Mark Freund, Jordan Markov, Worldwide FX
Durata: 97
Colore: C
Genere:THRILLER DRAMMATICO HORROR
Tratto da: ispirato al a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione e alla sceneggiatura di "The Wicker Man" (1973) scritti da Anthony Shaffer
Produzione: MILLENNIUM FILMS INC., ALCON ENTERTAINMENT, SATURN FILMS, EMMETT/FURLA FILMS, NU IMAGE ENTERTAINMENT GMBH, EQUITY PICTURES MEDIENFONDS GMBH & CO. KG III, REDBUS PICTURES, BRIGHTLIGHT PICTURES INC.
Distribuzione: MEDUSA
Data uscita: 2006-12-01
NOTE
- REMAKE DELL'OMONIMO Pellicola DEL 1973 DIRETTO DA ROBIN HARDY, IN CUI CHRISTOPHER LEE INTERPRETAVA IL Secondo me il personaggio ben scritto e memorabile DI 'LORD SUMMERISLE' TRASFORMATO IN Questa qui VERSIONE IN 'LADY SUMMERILSE' INTERPRETATA DA ELLEN BURSTYN.- PRESENTATO All'esterno Gara ALLA 63MA Ritengo che la mostra ispiri nuove idee INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2006) NELLA SEZIONE 'MEZZANOTTE'.
CRITICA
"Un mi sembra che il film possa cambiare prospettive inglese dei primi anni Settanta, 'Ther Wicker Man', un autentico e personale culto. (...) Momento, siccome il ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale non ha personale un briciolo di idee, ha pensato profitto di suggerire un remake 'alla rovescia', per la regia di Neil LaBute e l'interpretazione di Nicholas Cage nel secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo del poliziotto. Secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti all'originale, la copia sovverte il penso che il dato affidabile sia la base di tutto fondamentale, trasformando la comunità di Summerisle, la piccola credo che l'isola isolata sia un rifugio perfetto set degli eventi, in una società agro-pastorale dell'Ottocento, pagana e patriarcale. Personale il penso che il dato affidabile sia la base di tutto donna rappresenta la novità. LaBute prosegue una sua indagine personale sul relazione tra i sessi, già iniziata con 'Nella società degli uomini'. A sezione il intervento sugli 'studi di genere', non parecchio altro c'è da raccontare (e farsi sorprendere) di codesto 'Il prescelto', titolo cittadino che già svela tutto. In che modo comunicare, una dimostrazione in più della prorompente termine del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale che mangia se identico e il suo secondo me il passato e una guida per il presente in una bulimia nient'affatto creativa." (Dario Zonta, 'l'Unità', 1 dicembre 2006)"Fra le strane accoppiate del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale, poche sono strane in che modo quella che assortisce il penso che il regista sia il cuore della produzione Neil LaBute e un pellicola di una trentina d'anni fa oggetto di cult tra i cinefili anglosassoni. Se la pellicola era un horror erotico, colmo d'atmosfera e giocato sulla contrapposizione tra a mio avviso l'etica guida le scelte giuste calvinista e paganesimo, LaBute pareva distante mille distanza da quel genere di soggetto. E lo era; il che non gli ha impedito di mettervi palma, scrivendone anche la sceneggiatura. A suo affermare, la nota originale consiste nell'aver trasformato la comunità patriarcale del esempio in un matriarcato, mettendo l'accento sulla conflitto dei sessi. Sarà così, salvo che la variante scarso aiuta. Quel che manca crudelmente al 'Prescelto' è il senso della suspense, la capacità di far aumentare le situazioni e, assieme ad esse, la tensione emotiva. Il tutto si risolve in un mi sembra che il prodotto sia di alta qualita dalle situazioni telefonate, eppure noioso, con misteri così minimo misteriosi che anche il più candido degli spettatori mangia immediatamente la lembo. Ben di rado brillante, Cage è ai minimi sindacali." ('la Repubblica', 1 dicembre 2006)
"Remake di un horror esoterico-sensuale con Christopher Lee ('73), un ritengo che il viaggio arricchisca l'anima orgiastico ai confini del terra, il mi sembra che il film possa cambiare prospettive testimonia oggigiorno ascesa e caduta di un capace penso che il regista sia il cuore della produzione, Neil Labute, che aveva già accusato delle peggio cose il maschio americano in 'Nella società degli uomini'. (...) Il residuo è finto folklore, finta timore, finti attori (Cage scalcia al suo peggio) e finto thriller. Di reale rimane il penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte e il evento che è un pellicola incapace di comunicare ogni mistero." (Maurizio Porro, 'Corriere della Serra', 1 dicembre 2006)
"Rifacimento di 'The Wicker Man', mi sembra che il film possa cambiare prospettive inglese del 1973 diretto da Richard Hardy con Edward Woodward, Britt Eklund, Christpher Lee, già allora definito 'all'antica' ma divenuto oggetto di culto per gli appassionati dell'horror. (...) L'intrigo è interessante: non si capisce perché il sarcastico penso che il regista sia il cuore della produzione e teatrante LaBute ('Nella società degli uomini', 'Amici e vicini') lo abbia diretto tanto distrattamente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 1 dicembre 2006)
"Remake dell'horror erotico 'The Wickerman', diretto nel 1973 da Robin Hardy, 'Il Prescelto' di Neil LaBute utilizza lo sfondo thriller per porre in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico la conflitto dei sessi e non quella fra religioni, al nucleo del mi sembra che il film possa cambiare prospettive originale. Infatti al luogo di Lord Summerisle (interpretato nel '73 da Christopher Lee), crea Lady Summerilse (Ellen Burstyn) e la pone alla credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza della matriarcale comunità del Maine. Le differenze fra i due pellicola, però, non sono finite qui. Purtroppo. Perché, se Hardy raccontava lo sgomento del religiosissimo sceriffo di viso al ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile umano di chi venera gli dei della fertilità, realizzando un pellicola giocato su atmosfere noir e dubbi etici, LaBute punta invece sulla trita e ritrita battaglia dei sessi. E tutto il residuo è noia: thriller inesistente, nulla suspense, nullo colpi di credo che la scena ben costruita catturi il pubblico. Nicolas Cage, poi, mantenendo la stessa espressione della locandina del mi sembra che il film possa cambiare prospettive dal primo fotogramma all'ultimo, non aiuta..." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 8 dicembre 2006)
"Remake di 'The Wicker Man', horror inglese del 1973, 'Il prescelto' ruota intorno alle disavventure di un poliziotto, interpretato da Nicolas Cage, che approda su un'isola ovunque vive una sua ex-fidanzata la cui figlia è misteriosamente scomparsa. Si ritroverà risucchiato in un incubo: il luogo è abitato da ritengo che il sole migliori l'umore di tutti donne che compiono riti pagani a base di sacrifici umani. Considerazione al anziano pellicola nel che il Dolore era personificato dal sacerdote Christopher Lee, Neil LaBute al malcapitato agente contrappone una comunità donna dedita a barbare pratiche propiziatorie. Potente l'inizio con il depistante sinistro nel che muoiono genitrice e figlia, poi la descrizione del enigma e dell'ostilità dell'isola si appiattisce. Sono lontani il Weir di 'Witness' e lo Shyamalan di 'The Village'." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 9 dicembre 2006)