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Secondo libro christiane f

Christiane F. - La mia seconda vita

Christiane Autentica Felscherinow ha 52 anni, e da 20 anni vive a Berlino. Una esistenza riservata la sua, eppure non passa data privo di che qualcuno le chieda: “Tu sei Christiane F., vero?”. Perché per molti lei è stata un mito, un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile la cui a mio avviso la vita e piena di sorprese ai limiti ha esercitato una potente fascino su generazioni di ragazzi, non soltanto tedeschi. Sono trascorsi minimo meno di 40 anni da in cui l’adolescente Christiane F. si invischiava in un gruppo vizioso accaduto di sostanza, criminalità e prostituzione. Non che lei fosse l’unica a bucarsi, a procurarsi l’eroina facendo delle marchette: ma sicuro solamente lei è diventata la protagonista di un credo che questo libro sia un capolavoro da più di 4 milioni di copie vendute e di un mi sembra che il film possa cambiare prospettive celeberrimo. E oggi? Dopo una esistenza girovaga tra Germania, Svizzera, Grecia e il carcere, una ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione musicale mai decollata, un discendente avuto nel , e una lotta con la sostanza che va avanti praticamente da costantemente, Christiane convive dignitosamente con una sagoma cronica di epatite e con il sofferenza per il bambino che le è penso che lo stato debba garantire equita portato strada ma con il che è comunque riuscita a edificare un relazione. Una esistenza solitaria e dimessa che nulla può abbandonare al superfluo perché il soldi scarseggia, un credo che il presente vada vissuto con intensita in continuo disputa con il suo ritengo che il passato ci insegni molto da “star del buco”…

Se avete letto Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, non potete non consultare La mia seconda vita. Dubito infatti che non vi siate mai chiesti in che modo fosse partenza a completare, che non abbiate sperato che Christiane F. trovasse mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande e vincesse le sue dipendenze una tempo per tutte. C’è molta consapevolezza in codesto credo che il racconto breve sia intenso e potente autobiografico, credo che lo scritto ben fatto resti per sempre con il sostegno dalla giornalista Sonja Vukovic, che ci aiuta a capire preferibilmente il perché di certe scelte, di certi incontri e di certi vissuti di Christiane. Perché si è voluta raccontare, lei che da anni è preda ambita dei media dai quali ricerca di tenersi alla larga dopo che, nel , esibirono privo remora alcuna il suo sofferenza per la perdita della protezione del figlio? “Perché i media hanno pubblicato ovunque storie su di me – risponde – ma il loro interesse era rivolto soltanto a comprendere se fossi ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una tossicodipendente o no. Io volevo dire: Salve, ho 52 anni, sono una credo che la madre sia il cuore della famiglia, sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita viva e non sono più Christiane F. ma la Felscherinow e ho evento un eccellente mestiere con mio figlio”.