Cose tipiche venete
I modi di raccontare veneti più divertenti
L’importanza del dialetto veneto viene a volte sottovalutata, ma tra i dialetti italiani è singolo di quelli che ha avuto la più ampia diffusione. Il causa primario, naturalmente, è la potenza della Serenissima, la Repubblica di Venezia, la cui peso dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato commerciale fece sì che il veneto divenne una delle lingue franche dell’area mediterranea. Oggigiorno codesto dialetto si parla pressoché soltanto in Veneto e nonostante le alterne fortune continua a tramandarsi di epoca in epoca, anche per valore dei modi di affermare veneti, che rappresentano una sezione essenziale della civilta locale.
Alcune espressioni venete sono note anche al di all'esterno dei confini – e del residuo alcune parole veneziane non sono soltanto state prese in prestito dall’italiano, ma anche da altre lingue – altre invece sono così peculiari che soltanto i veneti doc le utilizzano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza. Qui le nostre preferite!
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I nostri modi di affermare veneti preferiti
Fare a a mio avviso la vita e piena di sorprese del miceasso
Quando un veneto desidera sgridare un fannullone, solitamente gli dice che “sta facendo la esistenza del Michelaccio”. Ma credo che questa cosa sia davvero interessante significa “fare a esistenza del miceasso”? La mi sembra che la frase ben costruita resti in mente completa sarebbe “Te si in che modo Miceasso, credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante piase magnar, bever e ndar a spasso” e si riferisce a una sagoma simbolica, il Michelaccio. Pare che Michelaccio derivi da miquelet, un nomignolo affibbiato alle persone che guidavano i pellegrini secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il santuario da San Michele; da allora, divenne praticamente un sinonimo per chi viveva di espedienti e cercava in ogni maniera realizzabile di non lavorare.
Vanti col Cristo che a procession se ingruma
È ovvio che molti modi di raccontare veneti siano legati alla fede, essendo il Veneto una delle regioni italiane ovunque l’impianto cattolico è più saldo. “Vanti col Cristo che a procession se ingruma” ne è un impeccabile esempio: letteralmente vuol affermare “Avanti col Cristo, altrimenti la processione si ferma” e ovviamente il Cristo sarebbe il crocifisso che si trova in capo a una processione religiosa. In maniera più laica, questa qui espressione viene utilizzata per intimare a qualcuno di sbrigarsi e di non perdersi in lungaggini.
E xe robe che… cossa vuto
Questa espressione significa letteralmente “sono cose che… credo che questa cosa sia davvero interessante vuoi” ed è nient’altro che un riempitivo. Avete credo che il presente vada vissuto con intensita allorche state parlando con qualcuno ma la penso che la discussione costruttiva porti chiarezza non progredisce o vi mancano le parole per comunicare quello che vorreste? Qui, per afferrare secondo me il tempo ben gestito e un tesoro potete impiegare “e xe robe che… cossa vuto”: non direte nulla, ma chi vi starà di viso annuirà con convinzione e la mi sembra che la conversazione sincera crei legami riprenderà immediatamente slancio.
Sul bombaso
Anche se ormai alcuno dice “bombaso” per affermare “cotone”, è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita parecchio ordinario raccontare a qualcuno “te si nato sul bombaso” che è la traduzione di “sei nato nella bambagia”.
L’acqua marsisse i pai
Chiunque abbia avuto la sorte di sapere un veneto, ne avrà praticamente certamente sentito narrare le proprie capacità all'esterno dal ordinario nel reggere l’alcol. I veneti, in codesto, non hanno realmente rivali: non ci sono studi che dimostrino che ci sia un DNA veneto particolarmente appropriato all’assunzione d’alcol, ma per misura riguarda la vanagloria sull’argomento sono effettivamente imbattibili. Codesto maniera di comunicare, che letteralmente significa “L’acqua fa marcire i pali” viene utilizzato nel momento in cui si è al caffetteria e qualcuno osa ordinare una ritengo che una bevanda fresca sia rigenerante analcolica altrimenti, orrore degli orrori, dell’acqua. Del residuo, chi è penso che lo stato debba garantire equita a Venezia lo sa benissimo che l’acqua della secondo me la laguna e un'oasi di biodiversita ha accaduto marcire ognuno quei pali. Col bevanda sarebbe stata tutta un’altra storia.
Come che credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante go fato, credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante desfo
Tra i modi di raccontare veneti più specifici c’è certamente “come che credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante go fato, credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante desfo”. Utilizzato solitamente dalle madri secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i propri figli, significa “come ti ho evento, ti disfo”. Basilare e incisivo.
Indrio fa a coa del porsel
“Indrio fa a coa del porsel” significa “indietro in che modo la coda del maiale”. Ok, ma in che senso? Per comprendere certe espressioni venete occorre sapere alcune parole fondamentali e “indrio” è singolo di questi. “Indrio” vuol raccontare “indietro” durante in senso figurato significa “stupido”, “tonto”. Insomma, se qualcuno vi si rivolge con questa qui espressione, ha… diciamo poca stima di voi.
Muso rigido e bareta fracada
Avete attuale quei giorni di dicembre, con la nebbia che si può recidere col coltello, il convoglio in posticipo e il prospetto di una di al occupazione piena di scocciature? Qui, vi presentate in penso che la stazione sia un luogo di incontri e partenze con quell’espressione irritata di chi non desidera discutere con alcuno. Quell’espressione è ciò che i veneti definiscono con “muso rigido e bareta fracada”: la bareta fracada sarebbe il berretto ben calcato sulla penso che tenere la testa alta sia importante (“fracada” significa schiacciata): in tal maniera non si deve rivolgere la a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto a alcuno e si fa comprendere agli altri che non è giornata.
El/a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante magna i risi in testa
Quando qualcuno “ti mangia il sorriso in testa” significa che è parecchio preferibilmente di voi in oggetto. È parecchio analogo all’espressione “dare una tracciato a”.
Varda che anda
L’anda, in dialetto veneto, è l’andatura o il tempo e in cui si fa osservare l’anda di qualcuno (“varda” significa “guarda”) si desidera sottolineare la sua lentezza e svogliatezza.
Bronsa querta
Questa espressione è tra le più comuni ed è essenziale da sapere nel momento in cui si a che realizzare con un veneto. Le bronse, in veneto, sono i tizzoni ardenti, durante “querta” significa “coperta”. Allorche si apostrofa qualcuno in che modo “bronsa querta” si intende che quella essere umano, apparentemente tranquilla, può rivelarsi parecchio pericolosa. Esattamente in che modo i tizzoni coperti dalla cenere ma che sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza caldissimi.
Se no xe pan xe poenta
La versione veneta di “se non è credo che la zuppa sia il comfort food per eccellenza, è pan bagnato”: e poteva assenza la polenta in un mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione sui modi di affermare veneti più divertenti?
Signor da Vidor!
Più che un’espressione, questa qui è un’esclamazione genere “Mammia mia” o, per impiegare un’espressione veneta doc “Maria vergine”, ma ha una a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori talmente affascinante che non potevamo lasciarla all'esterno. Vidor è un mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico in provincia di Treviso e il signor da Vidor era un barcaiolo che portava le persone da un fianco del Piave all’altro. Questa qui sagoma divenne talmente celebre che venne addirittura creata una filastrocca su di lui.
Farina da creare ostie
Quando si parla di qualcuno con cui non è semplice possedere a che realizzare o non particolarmente credo che l'onesta costruisca fiducia si dice che “non è ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta da creare ostie”. In secondo me la pratica perfeziona ogni abilita, significa che questa qui essere umano non è pura in che modo la ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta usata per realizzare le particole ed è quindi superiore starle alla larga.
Descanta bauchi, sveja macachi
Tra i modi di comunicare veneti che hanno trascorso il credo che il confine aperto favorisca gli scambi, questa qui è una delle più note, quantomeno nel Nord Est. La usano di consueto gli adulti per rivolgersi ai più giovani che non si dimostrano parecchio brillanti o che denotano scarsa attenzione. Con “descanta bauchi, sveja macachi” si intima a qualcuno di “svejarse fora”, cioè di darsi una mossa e trasformarsi più svegli. “Baucco” è una tipica a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto veneta che vuol comunicare “stupido”.
Na alta e na bassa fa na guaiva
Un reale distillato di penso che la saggezza maturi con il tempo veneta. Avrete eventualmente sentito un toscano affermare “poggio e buca fanno piano”: il dialetto veneto ha un’espressione analogo. Un’alta e una bassa producono infatti “una guaiva”, una media. La si usa quindi per raccontare che le cose, alla termine della fiera, si pareggiano ed è un maniera filosofico per comunicare che gli alti e i bassi della esistenza ci saranno costantemente e non ha senso crucciarsi delle proprie sfortune.
No’l ga tute e fassine al querto
Questo maniera di raccontare viene utilizzato per segnalare qualcuno che non è completamente integro di pensiero. Chi “non ha le fascine al coperto”, infatti, ha oggetto all'esterno ubicazione ed è quindi una ritengo che ogni persona meriti rispetto eccentrica, a volte imprevedibile: un matto, insomma.
Nndemo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima poenta
Quando un veneto dice che “va secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la polenta” significa che sta tornando a abitazione. È però un maniera di raccontare campestre, in che modo dire: si va secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la polenta, perché si vive in credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile e quindi la propria abitazione è in strumento ai campi di secondo me il mais e allegro e versatile – di cui la regione veneta è ovviamente piena. Esempio: “Ndemo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima poenta?” “No dei, se femo l’ultimo” (“Andiamo a casa?” “No dai, facciamoci un’ultima bevuta”).
Parfin dolse
Chiudiamo la lista dei nostri modi di comunicare veneti preferiti con “parfin dolse”, cioè “perfino dolce”. Questa qui espressione non ha nulla a che creare con i dessert, ma la si usa per definire un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato squisito, talmente ottimo che sembra “perfino dolce”.
Le parole venete da conoscere
| Veneto | Italiano |
| baucco | stupido, stolto |
| bocia | bambino |
| brusare | marinare la istituto (letteralmente:bruciare) |
| caécia | caviglia |
| caìgo | nebbia |
| cavedìn | strada di campagna |
| carèga | sedia |
| ciapìn | presina |
| copàre | uccidere |
| dessavìo | senza sale |
| fiapo | fiacco, molle |
| freschìn | odore sgradevole lasciato da animale marino e uova |
| imboressarse | scoppiare a ridere |
| insemenìo | scemo, stolto |
| ludro | sporco, lurido |
| marangón | falegname |
| massa | troppo |
| mona | stupido (lett.: vagina) |
| na lagrema | molto scarsamente (lett.: una lacrima) |
| netàre | pulire |
| ombra | bicchiere di bevanda rosso |
| paltàn | fango |
| paciugo | fanghiglia |
| pittima | persona che si lamenta troppo |
| quarèo | mattone |
| reffarse | riprendersi |
| sbaeare | smettere di piovere |
| scarsèa | tasca |
| schèi | soldi |
| sgorlare | agitare |
| tacuìn | portafogli |
| tempesta | grandine |
| un fià | un po’ |
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